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Anno di avvio attività :1998
Anno riconoscimento governativo: 2005
Operatori espatriati 2019: 5

Etiopia

Siamo presenti nel Paese dal 1998, lavoriamo impegnandoci primariamente nei settori dell’educazione, della formazione professionale e dell’inserimento lavorativo come misure di contrasto alla migrazione irregolare, oltre che nel settore acqua e salute.

Grazie a finanziamenti pubblici e privati il VIS è intervenuto nei seguenti Settori di intervento:

1. Ambiente

Nel settore acqua e salute operiamo in Tigray e siamo fortemente presenti nella Somali Region. In questa regione attraverso le attività WASH (Water and Sanitation) puntiamo al miglioramento dell’accesso all’acqua potabile, dei servizi igienico-sanitari di base e delle capacità locali di gestione delle risorse idriche per uso domestico, agricolo e per allevamento. Promuoviamo, inoltre, la sicurezza alimentare in collaborazione con lo storico partner locale DGMDA (Don Gianmaria Memorial Development Association) con il quale siamo anche impegnati sul fronte della sicurezza idrica e alimentare delle comunità vittime del fenomeno climatico e sul rafforzamento dei sistemi di resilienza in Somali Region.

Infine, attraverso il sostegno di donatori privati, tra cui quelli del progetto “Un Pozzo per Andrea” e “Progetto pozzi Etiopia”, siamo impegnati a garantire e migliorare l’accesso a fonti d’acqua pulite e sicure ed abbiamo realizzato diversi pozzi nelle regioni di Gambella, Tigray e Somali.

 

2. Educazione, formazione e inserimento socio-professionale

La formazione professionale e l’inserimento lavorativo continuano ad essere un asse principale del nostro impegno in Etiopia.

Al fine di promuovere l’inserimento lavorativo, abbiamo messo a punto una strategia di formazione professionale basata sull’organizzazione di corsi brevi, in linea con le esigenze di mercato, immediatamente spendibili in azienda , attraverso il sostegno a partnership pubblico-private, o tramite l’autoimpiego, promosso in forma individuale e di cooperativa. Abbiamo sperimentato questa metodologia, realizzata in Tigray e Addis Abbeba , anche in un campo di rifugiati (a Gambella e Shire) a beneficio dell’economia locale del campo e vogliamo replicarla anche in altri campi.

All’interno delle scuole tecniche salesiane della regione del Tigray, a Gambella e ad Addis Abeba abbiamo avviato corsi in arti grafiche e tipografiche, sartoria, preparazione cibo e catering, lavorazione del legno, meccanica, pelletteria, ITC ed edilizia. Il lavoro svolto ha permesso poi di inaugurare la prima scuola di grafica e stampa nel Paese.

3. Migrazioni e sviluppo
In Etiopia, nello specifico nella regione del Tigray,siamo impegnati nella prevenzione delle migrazioni irregolari, in partnership con CISP, la Diocesi di Adigrat e i Salesiani di Don Bosco. Sia nel Tigray che nell’area metropolitana di Addis Abeba, promuoviamo formazioni brevi, inserimenti lavorativi in azienda e micro-prestiti destinati ad attività generatrici di reddito.

Per mezzo di un progetto AICS poi, abbiamo iniziato a lavorare all’interno di campi profughi con l’obiettivo d i migliorare le condizioni di vita dei rifugiati nella regione di Gambella attraverso il rafforzamento delle loro competenze professionali e avviamento al lavoro per potenziali migranti e rifugiati attraverso un approccio innovativo per il Paese, basato sull’organizzazione di corsi in linea con il mercato, la promozione dell’autoimpiego e l’inserimento in azienda attraverso il sostegno a partnership pubblico-privato. Stessa tipologia di progettualità è stata avviata anche nella regione Tigray nell’ambito del programma SINCE (Stemming Irregular Migration from Northern and Central Ethiopia), finanziato dall’Unione Europea.

Ancora, portiamo avanti un ulteriore progetto approvato dall’AICS che ha l’obiettivo di migliorare i servizi di accoglienza e protezione, salute ed educazione, nonché migliorare e diversificare gli strumenti di livelihood e di promuovere l’empowerment femminile a favore dei rifugiati eritrei nella zona di Shire in Tigray.

Infine, abbiamo avviato un progetto nell’ambito del programma europeo AMIF, con la Comunità Papa Giovanni Paolo XXIII e altri partner internazionali ed italiani, tra cui il CNOS-FAP, che si configura come un’esperienza pilota di corridoio umanitario tra Etiopia e Italia: il gruppo beneficiario ha la possibilità di ricevere una formazione pre-partenza e un follow-up post-arrivo per potersi inserire più facilmente nel contesto italiano.

4. Rafforzamento delle OSC e degli altri attori dello sviluppo

Grazie al lavoro svolto negli anni siamo oggi radicati nel Paese, recentemente abbiamo ampliato le nostre basi operative situate a Gambella, in Tigray (Mekelle, Adigrat e Shire ) e nella Somali Region. Questo ci permette di promuovere al meglio il rafforzamento del partenariato con attori locali e lo sviluppo delle capacità di operatori, organizzazioni della società civile e istituzioni.

Nello specifico, abbiamo costituito e reso operative piattaforme pubblico-private formate da attori governativi, centri formativi, imprese e attori privati al fine di rafforzare partnership pubblico-private, sostenibili e durature, volte a migliorare le opportunità di impiego per giovani e donne vulnerabili sia nella regione del Tigray che ad Addis Abeba.

5. Emergenza
Per quanto riguarda i progetti di emergenza siamo attivi su due fronti: a Gambella lavoriamo a favore dei rifugiati sud sudanesi attraverso corsi tecnico/professionali, realizzati nel campo rifugiati di Nguenyyiel e in collaborazione con la scuola tecnica Don Bosco di Gambella, al fine di fornire competenza pratiche. Si tratta di un approccio innovativo nel contesto emergenziale che ha visto il sostegno e l’incoraggiamento delle istituzioni locali, sono infatti particolarmente richiesti dalla comunità lavori di sartoria e forza lavoro preparata nel settore delle costruzioni e carpenteria.

In secondo luogo, in collaborazione con la ONG locale Don Gianmaria Memorial Development Association, abbiamo rivolto la nostra attenzione alla sicurezza idrica e alimentare delle comunità vittime di fenomeni climatici , con l’obiettivo ultimo di rafforzare i sistemi di resilienza in Somali Region e nella regione dell’Afar.
 

Obiettivi futuri
Gli obiettivi per il futuro riguardano senz’altro l’ulteriore rafforzamento e consolidamento delle azioni incentrate sulla formazione professionale e l’inserimento lavorativo dei giovani, intesa come misura per combattere le migrazioni irregolari: centrale nella nostra strategia è infatti il paradigma tra l’aumento delle opportunità di lavoro e la riduzione dell’immigrazione irregolare.

Questo principio di base viene declinato in modi diversi a seconda delle specifiche caratteristiche locali: può, ad esempio, favorire il lavoro autonomo in contesti rurali piuttosto che l’impiego in azienda in contesti urbani attraverso partnership pubblico-privato. Su questa scia l’obiettivo è quello di continuare l’azione di promozione di partnership innovative pubblico-private volte al miglioramento della governance di sviluppo economico locale.

Ulteriore obiettivo riguarda il rafforzamento dell’inclusione educativa in TVET (Technical and Vocational Education and Training), saremo impegnati dunque nello studio di una strategia adeguata ad intervenire nel campo dell’inclusione educativa e nell’ambito della formazione professionale, con solidi partner internazionali e ONG locali. Siamo infatti in prima linea nei processi di capacità istituzionale come l’attuazione di misure occupazionali attive o protocolli d’intesa capaci di fornire un quadro istituzionale più approfondito per misure pionieristiche come l’innovazione del contratto di apprendistato. Continueremo inoltre la nostra azione di promozione del lavoro dignitoso attraverso la sensibilizzazione nelle aziende e attraverso il cambiamento culturale e comportamentale contro gli stereotipi di genere.

Infine, vorremmo ampliare la nostra collaborazione con le associazioni che ruotano attorno al principale partner locale ossia la chiesa cattolica etiope.

 

Scheda Etiopia - Bilancio Sociale 2019

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